Scopri in questo articolo, Export: le tue prossime Destinazioni, se i Paesi obiettivo dei settori trainanti dell’export italiano coincidono con i tuoi potenziali obiettivi.
I settori top dell’export Italiano
L’export made-in-Italy ha chiuso il 2022 sfiorando i 625 miliardi di euro, che significa un +19,9% rispetto all’anno precedente.
Alcuni settori sono ai primi posti in tutte le classifiche delle esportazioni italiane, indipendentemente dal Paese di destinazione; altri invece riflettono le peculiarità dello specifico Paese importatore.
I principali settori del nostro export che in maniera trasversale rappresentano i top 3 nella maggior parte di destinazioni delle esportazioni del made in Italy sono:
- Meccanica strumentale
- Agroalimentare
- Fashion
Una crescita a valore spinta dalle dinamiche inflattive che ha fatto lievitare in egual misura i valori medi unitari (vma +19,8%), mentre la componente in volumi è stata di fatto stabile (+0,1%).
EXPORT: Le destinazioni dei prodotti italiani
I Paesi che rappresentano le principali destinazioni dell’export italiano sono ancora limitate ai Paesi della Comunità Europea (+19,7%), ovvero i Paesi di prossimità come Belgio, Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, anche se non appartenente alla comunità europea.
Rappresentano destinazioni molto gettonate anche alcuni Paesi extra-Cee più conosciuti come Stati Uniti, Turchia, Giappone, Cina (solo +5%), India (+24,2%) e Russia anche se quest’ultima ha subito un netto calo in seguito alla situazione geo-politica internazionale (-23%).
Attenzione:
ricordiamo che è bene analizzare anche le caratteristiche culturali e socio-economiche dei vari Paesi esteri obiettivo del proprio export per decidere quale sia il Paese Target più adatto alla propria azienda.
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Qui presentiamo due destinazioni export geograficamente opposte, ma che meritano di essere conosciute meglio perché possono riservare interessanti opportunità per le PMI: Emirati Arabi Uniti e Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia).
destinazione MIDDLE EAST – l’export italiano
Spesso sottovalutiamo che i Paesi alla ricerca del Made in Italy sono molto di più di quelli in cui abitualmente esportiamo. Eppure, per distanza geografica o culturale non vengono tenuti in debita considerazione dalle aziende italiane per la composizione del loro portafoglio export.
L’eredità positiva di Expo Dubai e il piano d’investimenti pubblici negli Emirati Arabi Uniti offrono opportunità interessanti da cogliere al comparto manifatturiero ed agroalimentare italiano.
Tutta l’area è particolarmente vivace in questo periodo andandosi a configurare come un terzo polo di attrazione geo-politico-economico alternativo alla contrapposizione Cina-USA.
In questo scenario, gli Emirati Arabi Uniti si pongo politicamente e strutturalmente come la porta d’ingresso per prodotti made-in-Italy verso il Medio Oriente allargato e oltre.
destinazione Scandinavia – l’export italiano
Macchinari, apparecchiature, farmaceutica e agroalimentare sono i 4 principali comparti che continuano a trainare l’export italiano verso i Paesi Nordici.
Danimarca +22%
Finlandia +21%
Norvegia +12%
Svezia +16%
Dove il flusso di esportazioni, anche nel periodo più acuto della pandemia Covid-19, non si è mai interrotto, anzi per alcuni settori è cresciuto.
I Paesi Nordici rappresentano un’area commerciale regolata più da forti elementi storico-culturali piuttosto che politico-economici, basti pensare alla convivenza di Euro e monete nazionali; oppure alle organizzazioni internazionali ed europee partecipate in maniera disgiunta e non scontata.
In questo contesto, la qualità del Made-in-Italy ma anche il life-style italiano sono precisi riferimenti non solo per i consumatori ma anche nella relazione B2B. Due elementi che sono alla base di opportunità che il sistema industriale italiano non ha ancora colto.
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